Pensioni, le novità post manovra

Uno dei tanti blogger e comunicatori con cui sono in contatto ha appena pubblicato questo riassunto preciso e puntuale di ciò che accadrà alle pensioni.

Pensioni bloccate oltre i 3 mila euro
La quota di pensione oltre sei volte il trattamento minimo Inps, ossia 3.000 euro lordi al mese, non verrà rivalutata nei prossimi tre anni, mentre quelle inferiori, a partire dai 1.500 euro lordi, avranno una rivalutazione solo parziale e più bassa di quella odierna. Nella bozza della legge di Stabilità, si legge infatti che verranno rivalutate del 100% quelle fino a 1.500 euro; del 90% quelle fino a 2.000 euro; del 75% quelle fino a 2.500. Per quelle tra i 2.500 e i 3.000 euro la rivalutazione sarà del 50%, oltre tale soglia verranno bloccate.
In bilico il contributo di solidarietà, il prelievo a carico delle pensioni oltre i 100 mila euro. Nella bozza entrata a Palazzo Chigi la sovrattassa era del 5% per la parte eccedente i 100 mila euro fino 150 mila, del 10% oltre i 150 mila e del 15% oltre i 200 mila euro. C’è una differenza rispetto ai vecchi contributi di solidarietà, bocciati dalla Corte costituzionale che li aveva considerati discriminatori perché relativi solo alla categoria dei pensionati: il gettito non dovrebbe finire in maniera indistinta nelle casse dello Stato ma andare a «favore delle gestione previdenziali obbligatorie di appartenenza». Resta da vedere se questo correttivo basterà a superare le obiezioni di incostituzionalità.
Confermato l’allentamento per un miliardo di euro del patto di stabilità, il sacrificio chiesto a Comuni e Province per aiutare lo Stato a rispettare il limite del deficit. Altri 500 milioni di euro vengono scorporati dal patto per pagare i debiti della pubblica amministrazione.

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