Una storia italiana by Davide Manglavite

Oggi ho preparato una presentazione prendendo spunto dall’articolo pubblicato ieri da “Il sole 24 ore” in cui veniva fatto il punto sull’andamento dei vari Btp futura, valore e Italia collocati negli ultimi anni. Ho preso il btp con la peggior perfomance, inserendo gli articoli pubblicati nel 2021 al tempo dell’emissione, facendo un raffronto con il nostro Pir. Potreste chiedervi per quale motivo paragonare uno strumento obbligazionario ad uno azionario. E’ la differenza tra investire nel debito pubblico e nell’economia italiana. Il btp in questione all’emissione aveva un orizzonte temporale di sedici anni, compatibile con un investimento azionario diversificato. Sappiamo tutti perfettamente quanta ricchezza venga persa dai risparmiatori italiani a causa di scelte troppo conservative.

Ovviamente non tutti i btp hanno avuto performance deludenti come quello preso in esame: ma su un orizzonte lungo difficilmente si rivelano la scelta migliore.

So anche che qualcuno ritiene il mercato azionario “troppo caro”: oggi il rapporto prezzo/utili sul mercato italiano è 9,30 contro una media decennale di 15,50. 

Il Pir Allianz azioni Italia a gennaio era il migliore per rendimento ad un anno ed è tra i migliori anche su un orizzonte più lungo. 

In caso di plusvalenza la fiscalità dai cinque anni in su è ZERO contro il 12,50% dei titoli white list ed il 26% degli altri strumenti finanziari.

A me sembra una bella occasione per diffondere la cultura di una pianificazione finanziaria fatta come si deve: a un orizzonte lungo deve corrispondere uno strumento adeguato, avvisando preventivamente i nuovi sottoscrittori che con la logica dei versamenti annuali sarà opportuno comprare nelle inevitabili fasi di ribasso.

Avrei potuto inserire nella presentazione decine di articoli di finanza comportamentale ma conosciamo già tutti i bias che affliggono i risparmiatori nelle scelte.

E’ possibile partire da chi non ha il Pir in portafoglio chiedendo, se multi bancarizzato, il portafoglio presso terzi per verificare che non sia già stato sottoscritto.

E’ possibile chiedere un referal di prodotto a tutti i clienti che accettano di investire nel Pir o a chi lo ha già sottoscritto negli anni scorsi toccando con mano la validità della proposta.

E’ possibile informare chi lo ha già sottoscritto che i limiti annuali sono stati elevati a 40.000 euro annui dai 30.000 euro precedenti.

L’importante è non stare fermi.

Buon fine settimana!

Davide

Questa voce è stata pubblicata in Finanza. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.